Alle porte della città di Udine la natura ci riserva alcune belle sorprese, che ci permettono di spaziare con lo sguardo sul paesaggio agrario che circondava senza soluzione di continuità l’insediamento urbano simbolo del Friuli storico.
Ci troviamo nell’Alta Pianura Friulana, precisamente a nord-est di Udine dove i confini comunali toccano quelli di Remanzacco e Povoletto.
Il percorso che vi voglio proporre si snoda lungo l’area prativa e gli argini del Torrente Torre, nella parte ormai mediana del suo corso; ci muoveremo all’interno del Parco naturale del Torre, come è stata denominata questa area ricca di biodiversità e e punto di riferimento per molti udinesi quasi al pari del più rinomato Parco del Cormor.
Muoviamo i primi passi lungo questo nostro itinerario dal parcheggio sito in via Liguria, appena al di fuori dell’abitato di Godia ed in prossimità della rotatoria che porta verso Povoletto. Da qui possiamo imboccare la “Strada Comunale Argine del Torre” che si dirige verso sud. Fin da subito ci rendiamo conto di come il paesaggio rurale si mescoli ai prati mantenuti sfalciati per l’uso zootecnico.
Come supporto vi lascio la traccia GPX del percorso per studiarlo in anteprima o seguirla tramite app o GPS durante l’attività.
Ai diversi bivi che incontriamo lungo questo primo tratto manteniamoci sempre sulla strada principale che si dirige a sud (FOTO 2), finché non giungeremo alle porte del quartiere udinese di Beivârs; con una semplice “s” manteniamo la rotta verso meridione. Da questo punto in poi le abitazioni si faranno sempre più prossime a noi fino a che una sbarra ci farà capire di essere ormai giunti a San Gottardo (FOTO 3)


Percorrendo Viale della Resistenza ci ritroviamo su Via Cividale, proprio accanto alla stazione della littorina che collega Udine e Cividale del Friuli. Prestando molta attenzione, percorriamo parte della via principale in direzione Cividale e dopo 150m svoltiamo a sinistra per riprendere un tipo di strada a noi più congeniale (FOTO 4).

Passando alle spalle del vivaio “Il Giardinetto” in meno di 200m possiamo nuovamente immergerci nell’esuberante vegetazione prossima al greto del Torre (FOTO 5), prestando attenzione di mantenere la sinistra al primo bivio sovrastato da un grande pioppo nero (FOTO 6)


Questa pianta è una delle più rappresentative dell’ambiente ripariale, cioè quello situato entro la striscia di terreno più vicino al corso d’acqua. La vegetazione ripariale è prevalentemente costituita da piante idrofile quindi amanti dell’acqua e, anche se il Torre solitamente non scorre in superficie, per le piante è comunque importante essere in prossimità delle importanti riserve idriche sotterranee. In questa stagione autunnale le foglie ormai sono pressoché tutte a terra ma ciò non è sempre uno svantaggio, infatti grazie proprio all’assenza delle chiome di alberi e arbusti, possiamo godere della vista continua del greto del Torre che serpeggia a poche decine di metri da noi. Zigzagando lungo il sentiero immerso nella vegetazione (FOTO 7) risaliamo perciò verso nord, senza mai farci distrarre da altre vie e rimanendo nella boscaglia a tratti più o meno fitta (FOTO 8)


Così facendo potremo ammirare alcune meraviglie che, solo chi decide di immergersi in questi luoghi quasi selvatici, può gustare; per esempio potremo osservare alcuni tronchi quasi completamente “traforati” dai picchi (FOTO 9) che vi cercando il proprio cibo. Quando giungeremo poi all’area pic-nic di Beivârs sapremo ormai di essere a metà strada lungo la via del ritorno. Da questo punto il fondo stradale si pure a tratti asfaltato per la presenza di vecchie vie di transito militare e, fiancheggiati da piccoli arbusti e rampicanti, risaliamo spediti verso nord (FOTO 10)


Quando vedremo il lontananza la sagoma del vecchio ponte sul Torre (ora trasformato in pista ciclabile), sapremo di avere raggiunto il nostro punto di arrivo
